Torchiato di Fregona, sette piccoli vignaioli salvano un vino eccellente dall’estinzione

Si è parlato di territorio, di produzioni vinicole, di tutela del paesaggio, dell’arte del saper fare ereditata come tradizione. Ma anche di turismo, e di quanto una Denominazione ben gestita possa diventare un importante driver economico per il territorio. Questi i temi affrontati venerdì 19 maggio durante la conferenza stampa indetta presso il Centro di appassimento, sede della Cantina Produttori di Fregona. Sette piccoli vignaioli che 10 anni fa, associandosi in forma di cooperativa, hanno salvato il Torchiato dal rischio di estinzione unendo le proprie forze per presentarsi sotto un’unica etichetta: “Piera Dolza Torchiato di Fregona”.

«Piera Dolza 10 anni è un risultato importante, un piccolo miracolo reso possibile solo dall’impegno coeso dei nostri vignaioli – spiega Alessandro Salatin, presidente della piccola cooperativa -.  Duemilacinquecento bottiglie da 375 ml frutto della vendemmia 2013 che non è detto riusciremo a produrre ogni anno. Ancora non abbiamo stabilito a quale prezzo verrà posta in vendita questa riserva speciale di 10 anni perché è difficile trasmettere il grande valore contenuto in ogni bottiglia».

Nel Talk condotto da Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera e grande esperto di vini, coprotagonista con il presidente Salatin è stato l’Assessore ad agricoltura e turismo della Regione del Veneto, Federico Caner che ha commentato: «Oggi celebriamo un anniversario importante, che premia il lavoro di squadra, un territorio e un prodotto di eccellenza che nasce nelle colline Unesco, tra Anzano, Fregona, Osigo, Montaner, Cappella Maggiore e Sarmede. Per il Veneto, il Torchiato di Fregona, con il suo sapore ricercato e di pregio, si contraddistingue per essere, assieme al Prosecco, uno dei vini identitari che ci rappresenta anche nel mondo. Un vino che è sintesi perfetta tra la terra, la sua storia e la capacità di questi imprenditori di lavorare assieme. Un esempio di dedizione e passione che va protetto come patrimonio culturale da preservare. Come Regione continueremo a sostenere questa eccellenza veneta, custode di tradizioni e biodiversità”».

Per Ferraro, noto anche come curatore della Guida ‘I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia’ il fatto che questa piccola realtà sia ancora sconosciuta ai più, presenta grandi potenzialità e ne ha portato alcune testimonianze: “I vini “segreti” sono i più ricercati dagli estimatori i quali sono disposti a riconoscere qualunque cifra per assicurarsene una bottiglia”.

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